Prima di tutto... l'artista



Questo video andrebbe fatto vedere nelle scuole. A partire dalle elementari. Abbiamo molto da imparare dagli anglosassioni - dagli americani in paricolar modo - riguardo il concetto di musica e di artista. So che sentire questa cosa darà fastidio a molti. Vi vedo già lì, pronti a tirare fuori Verdi e Pavarotti. Và tutto bene, per carità. Ma vediamo di non vivere nella preistoria e avviciniamoci al presente. Nonostante il carrozzone mediatico dei Grammy o di tutti quegli altri prodotti musicali confezionati su misura per vendere, la cultura anglosassone ha un modo totalmente diverso dal nostro di concepire il ruolo della musica, lontano dalla nostra unica visione da reality musicale (Amici , X-Factor, chipiùnehapiùnemetta). In Italia non si fa più musica, non sono di certo io a scoprirlo. I prodotti vengono rimandati indietro da etichette a suon dì: "Mi spiace, o hai già pubblicato qualcosa, o per artisti inediti noi puntiamo solamente su chi esce dai reality show". True story. I giovani che si avvicinano alla musica quest'oggi hanno solo questo modello di riferimento. Mi piace cantare, proviamo ad andare dalla De Filippi, voglio diventare famoso come Marco Carta (Emma, Alessandra, Antonia, Giusseppe... di cui tutti ci ricordiamo qualche canzone vero?..vero? ehm..)
Per provare a combattere questa visione culturale della musica italiana e ritornare ai nostri vecchi fasti, dovevamo essere presi per mano dal buon zio Dave, che pazientemente cerca di ricordarci cose ormai perdute. Non lasciamo cadere questo suo appello. Vi consiglio la visione di "Back and Forth: the documentary", dove già potete vedere che cosa significhi realmente essere Musicista, ma prima di tutto..Artista.
Infine vi lascio alle parole del buon Dave, da scolpire nelle aule delle scuole che prima o poi speriamo siano adibite, come già da secoli avviene nelle scuole anglosassioni e europee, a veri laboratori musicali.

"Per me questo premio è davvero importante, perché mette in evidenza l'elemento fondamentale del comporre la musica: il lato umano. Imparare a cantare in un microfono, imparare a suonare uno strumento, imparare a suonare la tua musica: sono queste le cose che contano. Non ha nulla a che fare con il suonare in maniera perfetta, in maniera corretta. Non ha a che fare con i segnali che entrano nel computer. Ha a che fare con la testa e con il cuore." Dave Grohl


niko



[Read More...]


Tim Allen, the "Last Man Standing"



Qualche settimana fa vi abbiamo parlato dell'ultima fatica televisiva di Zooey Deshanell - "New Girl" - e possiamo affermare senza paura di risultare presuntuosi, di averle portato fortuna. Difatti lo scorso 15 dicembre sono state rese pubbliche le nomination dei 69esimi Golden Globes, che vedono la Deshanell e la sua serie rispettivamente nominate come miglior attrice comedy e come miglior serie comedy (il vincitore sarà comunicato il prossimo 15 gennaio). Inoltre "New Girl", dopo essere stata stata prolungata dalla FOX di altri 12 episodi - per un totale di 24 in questa prima stagione - verrà trasmessa anche in Italia dalla piattaforma Sky a partire dal 25 gennaio 2012. Davvero niente male.

Oggi però vorrei parlarvi di un'altra sitcom, sperando di poterle portare uguale fortuna.
Si tratta di "Last Man Standing", prodotta dalla 'ABC' e con protagonista Tim Allen (Quell'uragano di papà, Svalvolati on the Road, Santa Clause). La serie, in onda dallo scorso 11 ottobre e già rinnovata a 24 episodi per la prima stagione, racconta la vita familiare di Mike Baxter (Allen), padre di tre bambine e direttore marketing del negozio di sport "Outdoor Man". Le gag sono incastonate in un universo che vede il protagonista rapportarsi differentemente a queste due situazioni: mentre in ufficio primeggia in un mondo totalmente maschile, a casa deve soccombere alla schiacciante presenza femminile data dalla moglie (l'attrice Nancy Travis) e le sue tre figlie, la più grande delle quali è rimasta incinta durante il liceo e ora lavora in un ristorante economico.
Completa il cast l'attore Hector Elizondo - indimenticabile nel ruolo di direttore dell'albergo dove risiedono Julia Roberts e Richard Gere in Pretty Woman -  qui amico e capo di Mike.

Ci troviamo difronte ad una sitcom di vecchio stampo, molto simile ai Robinson oppure allo stesso Quell'uragano di papà che ha reso celebre Tim Allen a metà anni novanta.
Le risate sono assicurate, il ritmo vi prende dai primi episodi.Stile retrò per una serie difficile da trovare di questi tempi.  Dategli una chance, non ve ne pentirete!




niko
[Read More...]


Gira che ti rigira spuntano i proverbi fiamminghi



Salve a tutti, l'articolo di oggi prende ispirazione dal filmato che trovate qui sotto.


Esattamente al minuto 1:48 si parla di un'opera di Pieter Bruegel "Il Vecchio" - Netherlandish Proverebs nel quale, come dice il nome stesso dell'opera, vengono rappresentati alcuni proverbi fiamminghi.


Quindi ho deciso di farmi un giro su internet per cercare un articolo nel quale spiegassero tutti i significati delle varie rappresentazione e alla fine sono riuscito a trovarlo :D.
A questo link vengono spiegati tutti i 118 proverbi dipinti sulla tela.

Buona acculturazione (suona male ma esiste) §:)

Carlo
[Read More...]


La pellicola a spicchi: 4° Spicchio



Ed eccoci arrivati all'ultimo spicchio di questa rubrica. Se conoscete altri film che trattano di basket vi invito naturalmente a lasciare un commento alla fine di questo post.



Ho lasciato per ultimi due film che portano con loro un messaggio molto importante: lo sport unisce, e per questo può far succedere cose che si pensavano difficili o impossibili da realizzare.
Il primo film è basato su una storia vera,  mentre il secondo - per i suoi contenuti culturali e storici - è stato scelto nel 2001 per far parte del United States National Film Registry della Biblioteca del Congresso.


Regia: James Gartner
Durata:118'
Anno:2006

Il Coach Don Haskins (Josh Lucas) ,dopo essersi fatto male ad un ginocchio, decide di iniziare ad allenare. Un giorno, mentre allena una squadra di basket femminile, riceve una telefonata dal Texas Western College, che gli propone di allenare la sua squadra di basket maschile che parteciperà al campionato nazionale (Ncaa).
Don accetta immediatamente, ma presto si troverà di fronte una situazione diciamo non comodissima. In Texas il basket è il fratello sfigato dell football americano, quindi significa pochi soldi per il reclutamento dei giocatori.  Ma soprattutto viene catapultato in una società e in un periodo (siamo nel 1966) dove le persone di colore non sono proprio viste benissimo, anzi tutt'altro.
Don inizia il reclutamento ed ingaggia alcuni ragazzi di colore. La sua quadra finale sarà composta da metà giocatori di colore e metà bianchi.
Riuscirà ad amalgamare le diverse anime? Come reagirà la cittadina? E, cosa non trascurabile, riuscirà a vincere schierando in campo anche i giocatori di colore?


Regia: David Anspaugh

Durata: 115'
Anno: 1986

Norman Dale (Gene Hackman) - un allenatore di basket che è lontano dai campi da più di 10 anni - un giorno riceve una chiamata da un suo amico che gli chiede di allenare la squadra della sua scuola nell'Indiana.
Dale accetta, ma subito si trova a dover difendere le sue idee di gioco e metodi di allenamento con la comunità locale non è molto avvezza ai cambiamenti.
L'altro personaggio su cui ruota il film è Jimmy Chitwood, un ragazzo che dopo la morte dell'ex allenatore considerato da lui come un padre, decide di non giocare più a basket. Jimmy è però considerato da tutti il giocatore più forte della scuola.
Dale riuscirà a convincere Jimmy a tornare a giocare? Come andrà a finire il campionato statale?

Buona visione.

Carlo
[Read More...]


Cambiare vita




"Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi."  Marcel Proust

Cambiare punto di vista talvolta può essere disastroso. Può più o meno risultare così:



A flashlight

Isn't quite sunlight
But any light at all seems bright
When you're looking in the dark



(All is Relative, Gavin Degraw)




Nel momento in cui te ne accorgi perdi ogni certezza. Ti senti come se qualsiasi scelta tu possa prendere da lì a poco, sia priva di fondamenta e giustificazioni. Allora ti chiedi se il torto appartenga a te. O a ciò, o a chi, ti circonda. Ma giusto e sbagliato cessano di esistere.



E allora ti chiedi se è giusto voler partire a tutti i costi. E ti chiedi se la scelta che hai fatto l’hai fatta con la pancia, con il cuore, o se sia solamente l’unica opzione che avevi. Se in realtà non lo vuoi davvero se non in quei momenti in cui sei stufo di vedere ciò che hai attorno. Io sinceramente mi stufo talmente spesso e presto delle cose, che mi accade sempre. Ma ti trovi in quel pezzettino di mare in cui ti devi tenere a galla solo con la forza delle tue braccia e delle tue gambe, perché il primo appiglio non si vede ad occhio nudo. Puoi solo immaginarlo e costruirlo con la tua mente, a partire dalle tue sensazioni, che diventano solida terra sotto ai tuoi piedi. E anche se solo ragionando si arriva all'assoluta, o almeno parvenza di, perfezione, per le questioni di cuore (non nel senso strettamente letterario del termine) forse dovresti scendere da chi ne sa di più.

Quindi fai quello che ti dice la pancia. Insieme al cuore. E si fottano gli inutili ragionamenti del cazzo.
Partite e trovate voi stessi, potrete sempre tornare indietro, non credete a chi dice che non è così.

Martina 


[Read More...]


Londra | 2° Puntata | Cosa vedere



When it's three o'clock in New York, it's still 1938 in London. Bette Midler


Come vi ho spiegato la scorsa puntata, la mia conoscenza di Londra è ancora all'inizio, ma mi sento di suggerirvi alcuni posti che mi sono rimasti nel cuore.  


Se avete la fortuna di poterla visitare nel periodo natalizio, uno dei luoghi e degli eventi a cui non potrete assolutamente mancare è la pista di pattinaggio sul ghiaccio che viene allestita ogni anno sotto il museo di Storia Naturale: vi assicuro che è emozionante scivolare sotto le luci di Natale, di notte, e potersi "riprendere" dalla fatica subito dopo con un megamuffin  presso il bar allestito per l'occasione.




Un altro posto che merita menzione è il Green Park, forse meno conosciuto e frequentato rispetto ai più regali Hyde Park e St. James Park, ma proprio perchè più selvaggio e meno turistico è il parco più amato dai Londoners e merita una visita:  una volta varcato il grande cancello vi sentirete immersi in un luogo molto diverso e lontano dalla vie dello shopping Londinese, sempre affollate. 

(nella foto, the Rolling Stones in Green Park, London)

Non mi piacciono i musei e sono d'accordo con Paulo Coelho quando dice "Accade molto spesso che ci si senta obbligati a visitare i musei perché, fin da piccoli, si è imparato che viaggiare significa ricercare questo tipo di cultura (...)". Tuttavia la National Gallery a mio avviso non rientra tra la lista degli "obblighi", quanto in quella dei piaceri! Innanzitutto l'entrata è gratuita, come in tutti i musei di Londra. Si richiede solo un'offerta di un pound per la piantina del museo, comunque sia non obbligatoria. L'edificio al suo interno, specialmente nei Saloni Barry in stile neo-rinascimentale, merita anche più dei quadri che vi sono esposti, e vi fanno sentire "a casa" mentre ammirate le opere di grandi artisti, come una delle versioni del "Vaso con quindici girasoli" di Van Gogh. Una volta finito il tour (che consiglio vivamente di personalizzare a seconda dei gusti artistici), tornate ad affacciarvi su Trafalgar Square ed alzate gli occhi verso la statua di Nelson: non tutti sanno che  nel 1843, al termine dei lavori del monumento, gli operai che parteciparono alla sua costruzione festeggiarono l'evento pranzando in cima al capitello della colonna. 



Questi sono solo alcuni dei miei luoghi del cuore ma, per esigenze di tempo e spazio, vi devo lasciare con appuntamento alla prossima puntata.

... Non dimenticatevi però, se vi trovate a Londra e dopo aver a lungo camminato-visitato-girato, di fermarvi da Paul (ve ne sono davvero tanti in giro per Londra) per un buon tè ed una fetta della Moelleux Citron o Chocolat :) 




Alla prossima puntata!!

Martina da
Sweetlanding.com
[Read More...]


Back to the Nba



Oggi è proprio una bella giornata. Decisamente una bella giornata. Inizia subito con una notizia che non mi sarei mai aspettato... Per natale ricomincia la NBA §:o).
News che mi ha preso completamente in contropiede. Sapevo che ci sarebbe stato un incontro nella nottata italiana, ma onestamente mai avrei pensato che trovassero un'accordo dopo tutti questi mesi passati a vedere i giocatori e i proprietari giocare a "chi ce l'ha più grosso" tra questioni di ripartizione del BRI, hard cap, MLE... Comunque - sia lodato questo giorno - dispiace vedere partire tanti giocatori che si erano trasferiti in europa durante questo lockout, ma a mio avviso meglio avere una stagione con tutti i giocatori piuttosto che vederne solo alcuni giocatore in europa o in altri paesi (vedi la Cina che non so quanto facilmente farà tornare in patria i vari Chandler, Smith, Martin..). Tornando alla Nba, se tutto va bene i traning camps inizieranno il 9 dicembre con la prima partita della stagione fissata per il 25 dicembre e regular season composta da 66 partite.
Cosa più importante, finalmente potrò vedere la cerimonia dell'anello dei miei amati Dallas Mavericks capeggiati dal proprietario più pazzo del mondo il Sig. Mark Cuban (account twitter @mcuban) e dal Pf con il tiro più immarcabile della nba - e forse di tutti i tempi - Dirk Nowitzki (account twitter @swish41).



Carlo
[Read More...]


 
Return to top of page Copyright © 2010 | Platinum Theme |Header Image by Willow Art | Converted into Blogger Template by HackTutors